Arte e tradizioni

L'architettura tradizionale di Casa Tola

Casa Tola è un bell'esempio di commistione tra due stili architettonici: quello neoclassico diffuso nella seconda metà dell'Ottocento e quello più tradizionale, tipico delle costruzioni campidanesi in mattoni di terra cruda, chiamati in dialetto "ladiri".
L'edificio, che si trova a San Sperate, un piccolo comune nell'entroterra cagliaritano, è stato progettato da Gaetano Cima, uno dei più importanti architetti sardi.

La tradizione campidanese in Casa Tola

Sebbene i suoi progetti più famosi siano altri, come ad esempio l'Ospedale San Giovanni di Dio a Cagliari, una visita a Casa Tola è interessante perché ha recentemente subito un restauro conservativo, nel 2000, che ha messo in evidenza i legami con la tradizione campidanese. Tipo di intervento: "Restauro dell'interno e dell'esterno, con aggiunta di una terrazza nel prospetto posteriore, secondo le disposizioni della Soprintendenza per i beni artistici e storici (in adempienza delle Legge 1089/1939) in quanto bene culturale privato".
Progettata per il Barone Tola, la villa presenta un loggiato ad ampie arcate, in sardo chiamato "sa lolla", che occupa l'intera facciata della casa e che raccorda tra loro le varie stanze, e un cortile centrale, vero cuore dell'abitazione.
L'area sulla quale sorge Casa Tola comprende anche un antico frantoio, risalente al Settecento e in uso fino al 1956.


Nella foto: veduta della "sa lolla" di Casa Tola di San Sperate (Cagliari, Sardegna del Sud). Da gentedisardegna.it.

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