Arte e tradizioni

L'età nuragica e romana: le necropoli e la maschera ghignante

la storia di San Sperate risale al XVIII secolo a.C. con i primi insediamenti di persone attratte dalla fertilità del terreno; all'età punica risale la famosa maschera ghignante, pregevole esempio di artigianato. Dopo la dominazione romana durante la quale il paese era detto Civitas Valeria, nel V secolo subentrarono i Vandali

San Sperate, situata in un’area dal terreno particolarmente fertile, può vantare una storia antichissima: secondo alcuni storici che hanno effettuato scavi in loco, i primi insediamenti risalgono al XVIII secolo a.C. e di recente sono stati trovati numerosi reperti religiosi appartenenti al XIII secolo, in piena età del Bronzo. Si sa con certezza che nella zona vi era un nuraghe con funzioni di avvistamento e di rifugio, nonché numerosi pozzi per l’approvvigionamento di acqua. Le attività della popolazione erano principalmente la caccia, l’agricoltura e la lavorazione di ceramica e di metalli.

Bisogna fare un salto di molti secoli per trovare un nuovo soggetto politico, la civiltà punica, preponderante tra il IV e III secolo a.C.: nel comprensorio di San Sperate sono state trovate quattro necropoli,tutte collegate a un solo insediamento. A tale periodo risale il reperto archeologico più significativo: la maschera ghignante, ritrovata nel 1876 e sorprendente per l’abilità con cui è stata realizzata. Va menzionato anche il piccolo modello di nuraghe oggi conservato al Museo Archeologico di Cagliari.

A partire dal III secolo a.C., a San Sperate si insediarono i romani: il paese, denominato Civitas Valeria, era uno snodo importante lungo la strada che da Cagliari conduceva a Tharros. Il crollo di Roma nel quinto secolo fu seguito dall’invasione dei Vandali, insediatisi nel 455 e rimasti fino al 533. In questo periodo, molti vescovi provenienti dall’Africa si insediarono a San Sperate portando con loro delle reliquie di santi, tra cui quella del martire Speratus.

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